Oggi domenica! Relax e cucina… connubio perfetto! Ho preparato un dolce speciale da condividere in famiglia….
Ingredienti (per 6 porzioni)
300 gr. di riso comune
(Originario)
100 gr. di zucchero
1 l. di latte
100 gr. di pistacchi
100 gr. di cioccolato bianco
50 gr. di uvetta
1 bustina di vanillina
scorza di limone non trattato
1 bicchiere da caffè di limoncello
10 fragole
2 kiwi
Per la salsa di fragole:
10 fragole
3 cucchiai di zucchero
succo di limone q. b.
Per la salsa di kiwi:
4 kiwi
3 cucchiai di zucchero
1 cucchiaio di limoncello
Preparazione
Mettete a bollire il latte con il riso, lo zucchero, il limoncello, la scorza di limone (che eliminerete alla fine) e la vanillina. Girate spesso e proseguite la cottura a fiamma media per circa un quarto d’ora fino a quando il riso non sarà ben cotto. Spegnete e lasciate raffreddare completamente per un paio di ore.
A parte mettete l’uvetta in ammollo in una tazzina con limoncello. Tritate i pistacchi e la cioccolata bianca grossolanamente e mettete da parte. Pulite le fragole e i kiwi e tagliate a cubetti.
Quando il riso sarà completamente raffreddato incorporate l’uvetta strizzata, i pistacchi e la cioccolata e amalgamate bene con un mestolo di legno. Dividete il composto in due e unite la frutta. Adesso potete versare il composto nei bicchieri avendo cura di riempirli fino a tre quarti. E' già buono così il dolce....
Infine, versate su ogni bicchiere la salsa alla frutta (volendo proprio esagerare si potrebbe fare con anche con del cioccolato fuso!!!), decorate con una foglia di menta o fragola. Il bicchiere è pronto per essere servito (chi vuole può far riposare in frigo mezz’oretta)…… Questo dolce mette di buon umore!
Per la salsa di fragole: pulite, lavate e tagliate a cubetti le fragole. Mettete a cuocere in un pentolino con lo zucchero e una spruzzata di limone a fuoco basso per circa 10 minuti. Passate al mixer e poi colate con il colino.
Per la salsa di kiwi: pulite, lavate e tagliate a cubetti i kiwi. Mettete a cuocere in un pentolino con lo zucchero e il limoncello a fuoco basso per circa 10 minuti. Passate al mixer e poi colate con il colino.
P.s.: questo è un dolce buonissimo che va a ruba, la mia frutta preferita è la fragola, ho svuotato il bicchiere in tempo record (confesso che ho fatto il bis)!!! Quindi avvertenza: consumare con moderazione! :-)
Non avevo mai cucinato il riso nelle preparazioni dolci... questa ricetta l'ho rielaborata dal riso al latte dolce. Non si tratta del solito budino di riso con uova e burro. Un dolce al cucchiaio perfetto anche per i celiaci... Ho voluto aggiungere il limoncello che si sposa benissimo con il resto degli ingredienti! Assolutamente divino!!!
La grande donna a cui dedico questa ricetta è una grande scrittrice, fragile donna e femminista convinta! Mi colpì per la forza con cui affermava che “una donna deve una stanza tutta per sé per poter scrivere!”. Indovinato chi è? Virginia Woolf (1882-1941) scrittrice inglese, figura di rilievo nell’ambiente letterario londinese e membro del Bloomsbury Group (circolo intellettuale che fiorì a Londra negli anni Venti di cui facevano parte, tra gli altri, Virginia e la sorella Vanessa, il marito Leonard, lo scrittore Foster e l’economista Keynes; tutte personalità che possiamo definire moderniste che diedero un grande contribuito all’avanguardia inglese). Un’infanzia trascorsa in famiglia con i genitori che si preoccupano dell’istruzione dei figli dedita solo allo studio (infanzia che lei stessa definirà “infelice” in una lettera indirizzata a Vita Sackville-West); situazione aggravata da abusi sessuali che contribuirono ad incrementare i suoi problemi mentali. A soli tredici anni perde la madre e questa scomparsa prematura la turberà molto e sconvolgerà ancor più il suo precario equilibrio psichico. Sono frequenti i periodi di depressione nella vita di Virginia Woolf che arriverà addirittura a tentare il suicidio più volte! La scrittrice amava circondarsi di persone ma quando rimaneva sola ricadeva nei suoi stati ansiosi, preda della prostrazione. Ad aumentare definitivamente le sue fobie contribuì la seconda guerra mondiale fino a quando, nel 1914, mentre si trovava nella casa di campagna, decide di gettarsi nel fiume e farla finita.
Ricordiamo Virginia Woolf perché fu tra le prime, insieme a James Joyce, ad abbandonare le tecniche narrative tradizionali per volgere la propria attenzione al monologo interiore e al “flusso di coscienza”. Il tempo non è più percepito come continuo bensì come un insieme di momenti staccati e riuniti dall’associazione di idee. Ancor più, però, ricordiamo Virginia Woolf come una donna attivamente impegnata nella lotta per la parità dei diritti fra i due sessi agli inizi del XX secolo. Attivista all’interno del movimento per il suffragio delle donne, riflette più volte, all’interno delle sue opere, sulla condizione femminile. Il rapporto con le donne viene vissuto fino in fondo, anche sul piano sentimentale (in questo contesto si inquadra la presunta storia d’amore con l’amica-amante Vita Sackville-West). Famoso il suo saggio A Rooms Of One’s Own (Una stanza tutta per sè) del 1929 in cui tratta il tema della discriminazione femminile. Il titolo deriva dalla concezione della scrittrice la quale credeva che “una donna deve avere denaro, cibo adeguato e una stanza tutta per sé per poter scrivere”.
Il saggio è un viaggio in cui l’autrice ci conduce, attraverso il silenzio delle stanze domestiche che non vengono illuminate dalla scrittura, dalla mancanza di soldi che permetterebbe al mondo femminile di ottenere una libertà intellettuale. Qui l’autrice ripercorre la storia letteraria delle donne, la possibilità per loro di essere ammesse ad una cultura di esclusivo appannaggio maschile, come era stato fino ad allora nella società patriarcale. L'importanza di Una stanza tutta per sè, risiede nella capacità di Virginia Woolf, di decostruire il linguaggio patriarcale nel romanzo, e nella società, per dare spazio ad una voce che rappresenti la prospettiva femminile. L’autrice sottolinea come il linguaggio maschile abbia definito il ruolo sociale della donna e che pesa gravemente sul modo in cui le donne si rapportano a se stesse. In un certo senso la Woolf considera questo peso come una colpa, vi è infatti un riferimento all'impossibilità delle donne di riuscire ad ottenere un posto nella società, perché troppo impegnate ad occuparsi di bambini e attività domestiche. Infatti, si ferma a sottolineare come nessuna delle grandi scrittrici avesse figli. Inoltre, in una sezione particolare, la Woolf inventa un personaggio fittizio, quello di Judith "la sorella di Shakespeare", per illustrare che una donna con gli stessi doni del grande bardo avrebbe visto negate tutte le opportunità date a lui di sviluppare il talento, solo perché esse sono chiuse alle donne, condannate ad essere moglie e mamme ma non artiste ed intellettuali! Le possibilità offerte a Judith sono due: essere una scrittrice, e venire indicata come folle, o arrendersi al volere del padre e trovare marito. Ma la Woolf non si sofferma solo su questo, esamina anche le carriere dei vari autori di sesso femminile, tra cui Jane Austen, le sorelle Brontë e George Eliot.
A Room of One's Own è dunque un componimento sulla storia della liberazione delle donne e del rapporto tra donne e letteratura che non ha perso la sua attualità; come diceva lei stessa "Intellectual freedom depends upon material things. Poetry depends upon intellectual freedom".
A Room of One's Own è dunque un componimento sulla storia della liberazione delle donne e del rapporto tra donne e letteratura che non ha perso la sua attualità; come diceva lei stessa "Intellectual freedom depends upon material things. Poetry depends upon intellectual freedom".
Con questa ricetta partecipo al contest "Risate e Risotti"
al contest "Donne (st)raordinarie"
al contest "Dimmi che mi vuoi bene" - l'idea più creativa ed originale"
al contest "Piccole dolci delizie"
con i bicchieri di kiwi verdi al contest "Colors and food"
con i bicchieri di fragola al contest "La fragola vien mangiando"
al contest "Fragole a colazione" (bicchieri di fragola)
al contest "I love Chocolate"
Sembrano davvero deliziosi! Grazie mille per la ricetta!
RispondiEliminaun dessert super creativo e davvero colorato, grazie!!
RispondiEliminabuon we!
un dessert primaverile negli allegri colori e nei profumi. Complimenti e grazie per la ricettina. Un abbraccio, buona serata
RispondiEliminaAnch'io non ho mai preparato il riso nel dolce, certo questa versione con le salse alal frutta è golosissima anche ligh! grazie!
RispondiEliminaovviamente ei attesa anche per i prossimi colori :)
che meraviglia! complimenti :)
RispondiEliminaGrazie a tutte... devo dire che erano proprio buoni buoni!!! bacio a tutte :-)
RispondiEliminaCiao, sono Isa del contest La fragola vien mangiando, dovresti inserire per favore un link che riporti al mio contest, sia in questo post che nella barra laterale, appena hai fatto fammi sapere ed inserisco la ricetta :D
RispondiEliminaVirginia Woolf fu una grande e l'ho adorata fin dai tempi dell'università!
RispondiEliminaIl dolce è molto goloso e per adesso mi sto dando anche io ai dolci con il riso con grande sodddisfazione!
Verissimo, grande donna!! Buona giornata :-)
EliminaRicetta inserita, grazie mille :D
RispondiEliminaGrazie a te! :-)
EliminaBellissima ricetta, grazie!
RispondiEliminaGrazie a te... buona pasqua
RispondiEliminaMi ricorda le merende di milchreis che facevo da ragazzina ;) lo devo provare.
RispondiEliminaAnto fammi sapere... Guten Appetit ;-)
RispondiEliminadessert originale e bella presentazione! brava! ti seguo da oggi! :)
RispondiEliminama grazieee.... :-)
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